L'Ayatollah Khamenei si è rivolto al popolo il 25 novembre e ha detto: «Continueremo a liberare Gerusalemme e le manifestazioni non ci fermeranno. Se i nostri nemici avessero il coraggio di attaccarci, non aspetterebbero nemmeno un secondo».
Sempre il 25 novembre il ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran Hossein Amir Abdullahian ha dichiarato: «Finché persisteranno le minacce alla sicurezza dei paesi vicini, le azioni delle forze armate iraniane continueranno. Durante i disordini, l'America pensava che l'Iran si sarebbe ritirato dalle sue linee rosse, ma non ci siamo mai tirati indietro dalla nostra posizione».
Si apprende da fonti social che sta avvenendo un rafforzamento delle unità corazzate dell'IRGC ai confini occidentali e nord-occidentali dell’Iran. Ricordiamo che da diversi giorni la regione dell’Azerbaijan Occidentale, Iran, è testimone di violente rivolte armate. Il generale di brigata Mohammad Pakpour, comandante delle forze di terra dell'IRGC, ha dichiarato in merito: «Continua la lotta contro i gruppi separatisti. A seguito dei movimenti di terroristi e gruppi terroristici separatisti anti-iraniani nel nord-ovest del Paese, le forze di terra dell'IRGC stanno contrastando con decisione i fattori di instabilità nella regione, rafforzando le forze interne nella zona di confine a ovest e nord-ovest del Paese. E con la collaborazione della popolazione locale, affronteremo con decisione i fattori di insicurezza nella regione».
Attualmente, parte delle unità corazzate e delle forze speciali delle forze di terra dell'IRGC prestano servizio nelle regioni di confine occidentale e nord-occidentale. Questo passo delle forze di terra dell'IRGC è stato compiuto per rafforzare le unità di stanza al confine e prevenire l'infiltrazione di gruppi terroristici associati a gruppi separatisti nel nord dell'Iraq.
Anche il comandante in capo dell'IRGC iraniano, il generale di brigata Hossein Salami è intervenuto sulla questione e ha dichiarato ai giornali locali: «Avverto i nemici dell'Iran: siamo molto pericolosi nei confronti dei nostri nemici, state attenti, poiché i vostri interessi sono diffusi ovunque».
A temere di più le reazioni iraniane Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaijan che ha dichiarato: «Non abbiamo paura di nessuno. Coloro che conducono esercitazioni al confine con l'Azerbaigian a sostegno dell'Armenia dovrebbero sapere che nessuno può spaventarci».
In ballo non c’è solo la questione del Nagorno Karabakh ma anche la minoranza etnica azera che vive in Iran, protagonista delle proteste e rivolte nel Paese ospitante. Secondo Teheran Aliyev sta finanziando le rivolte e per questo l’Iran sta sostenendo gli armeni contro gli azeri.
Ogni giorno la tensione tra i due paesi non fa che aumentare. Se davvero scoppiasse una nuova guerra nella regione, avrà un grande impatto sui paesi vicini.
Graziella Giangiulio
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