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Questioni di feeling: atlantisti?


Oramai è sempre più lampante che la questione Ucraina è il risultato del fallimento della diplomazia europea, la necessità di eliminare il rivale UE da parte degli Stati Uniti, l’arroganza russa di aspettare da troppo tempo in panchina un ruolo protagonista nel campionato globale dello scacchiere politico globale.
 

L’ex Segretario generale degli Esteri francese e consigliere del Presidente Jacques Chirac dal 2002 al 2007, Maurice Gourdault-Montagne, a Radio Eura 1, la scorsa settimana, ha parlato di come la gravità della questione ucraina sia stata a lungo compresa dai governi europei.

Nel 2006, per conto di Chirac, l’ex Segretario generale degli Esteri francese, incontrò a Mosca Sergei Prikhodko, aiutante del presidente russo, che propose un piano per un protettorato congiunto sull’Ucraina da parte della Russia e dei Paesi della NATO per garantire lo status di neutralità del Paese. La Russia era interessata al progetto perché eliminava la questione della Crimea e della marina russa. Il piano è piaciuto anche a Chirac. Ha incaricato Gourdeau-Montagne di discuterne con gli Stati Uniti. Poi ha incontrato Condoleezza Rice e l’ha informata sul progetto. Secondo Gourdeau-Montagne la risposta fu: “La Francia si è disgregata. Avete già bloccato per molti anni la prima ondata di adesione dei Paesi dell’Europa centrale alla NATO. E non vi permetteremo di bloccare il secondo”. “Da questo abbiamo capito che l’obiettivo finale degli americani è l’adesione dell’Ucraina alla NATO”, ha dichiarato Maurice Gourdault-Montagne.

Qualche anno più tardi un’altra cosa che ha fatto storcere di molto il naso agli Stati Uniti è stato l’accordo Germania Russia, 2011, sulla nascita del North Stream 2. Gazprom avrebbe così insieme a diverse società dell’energia europea dato vita al raddoppiamento del North Stream 2 con una capacità finale prevista di  110 miliardi di m3 . 

Dopo 10 anni nel 2021 il gasdotto gasdotto del Mar Baltico, era pronto. Avrebbe consentito di raddoppiare le forniture di gas naturale alla Germania e contribuirebbe ad alleviare la crisi energetica europea. La Germania sostiene di aver bisogno del gas per aiutare la più grande economia dell'UE ad abbandonare il carbone e l'energia nucleare.

Secondo i critici, il progetto però avrebbe aumentato la dipendenza dell'Europa dal gas russo e avrebbe potuto essere usato per esercitare pressioni politiche. La Polonia e l'Ucraina si sono opposte in modo particolarmente esplicito (Kiev avrebbe perso i guadagni dai diritti di transito), e anche gli Stati Uniti si sono opposti. Le preoccupazioni per il rafforzamento militare della Russia nei pressi dell'Ucraina hanno riportato l'attenzione sul gasdotto.

La preoccupazione era così elevata che il 12 dicembre del 2021, il nuovo ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha dichiarato all'emittente ZDF che, in base a un accordo tra Berlino e Washington, Nord Stream 2 sarebbe stato interrotto se la Russia avesse attaccato l'Ucraina.

L'approvazione finale del controverso gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia alla Germania non era prevista prima della metà del 2022, dichiarava  l'autorità tedesca di regolamentazione dell’energia. L'autorità di regolamentazione Bundesnetzagentur a novembre 2022 aveva temporaneamente sospeso il processo di certificazione per il gasdotto da 12 miliardi di dollari, affermando che l'operatore Nord Stream 2 AG, con sede in Svizzera, dovesse prima costituire un'entità legale in Germania.

Il responsabile della Bundesnetzagentur, Jochen Homann, ha dichiarato in una conferenza stampa il 16 dicembre che Nord Stream 2 AG ha avviato un processo per la creazione di una filiale tedesca, ma che non sono stati presentati tutti i documenti per riavviare il processo di certificazione. "Non ci saranno decisioni nella prima metà del prossimo anno", si leggeva nel comunicato. In ogni caso la decisione finale sarebbe toccata alla Commissione europea, che in  quattro mesi di tempo avrebbe dovuto esaminare il progetto e assicurarsi che fosse conforme alle direttive europee in materia di energia. Dopodiché, la Bundesnetzagentur avrà altri due mesi per dare una certificazione finale. Nord Stream AG è per metà di proprietà della società statale russa Gazprom in un consorzio con società energetiche europee. Il ruolo di Gazprom nel progetto potrebbe presentare dei problemi, in quanto, secondo la legge europea sull'energia, i gestori dei gasdotti e i fornitori di gas non possono essere la stessa società.

Il 24 febbraio Mosca attacca l’Ucraina e il progetto va in panchina. Ma non è abbastanza, bisogna fare di più. E così arriva l’attentato ai gasdotti, oramai attentati acclarati dalle autorità locali. Il gasdotto come appurato dagli svedesi che hanno indagato ma anche dalla stessa Nord Stream AG non è agibile e al momento non riparabile. Non per mancanza di tecnologia ma per mancanza di volontà politica. 

Dodici miliardi bruciati è il caso di dire insieme alle speranza europee di tornare ad essere concorrenti sui mercati avendo a disposizione un gas a basso costo. 


Nel frattempo come tutti hanno avuto modo di riscontrare il prezzo del gas è andato alle stelle, le sanzioni sono applicate da tutti i paesi che le hanno di fatto emesse. Ci sono molti nodi per aggirarle e il Regno Unito è maestro in questo.  Le consegne non dichiarate di petrolio russo al Regno sono stimate in 238 milioni di dollari, senza che un barile di petrolio russo di quei volumi arrivi ufficialmente nei porti britannici. Il petrolio è semplicemente documentato come europeo, dal Paese di spedizione, non dal produttore. E questa manovra è pienamente conforme alla legge britannica. Spesso il petrolio viene semplicemente ricaricato da una petroliera all'altra in mare, cosa per la quale si prevede di penalizzare anche altri trasportatori e acquirenti di petrolio russo. Per inciso, da marzo sono stati consegnati al Regno Unito 925 milioni di dollari di petrolio russo.

Il Dipartimento di Stato americano spenderà 1,3 milioni di dollari in ONG per aggirare le sanzioni contro la Russia. Gli Stati Uniti stanno di fatto utilizzando le ONG come "serbatoi di scarico" per legalizzare le informazioni del coordinatore della politica delle sanzioni del Dipartimento di Stato e di altre agenzie di intelligence. Il Dipartimento di Stato sta per assegnare fondi alle ONG per aggirare le sanzioni. Ad esempio, il Centro per gli Studi Avanzati sulla Difesa contrasterà "gli sforzi russi e bielorussi per aggirare le sanzioni sulla navigazione e sull’aviazione".

Insomma la guerra in Ucraina sta raggiungendo lentamente i suoi secondi fini: distruggere le relazioni troppo pericolose tra Germania e Russia, minare un concorrente europeo per gli Stati Uniti. Mentre per l’autodeterminazione del popolo ucraino dovremmo chiederci quale: quello che parla ucraino-romeno? Ucraino -polacco? ucraino-russo? ucraino-ungherese? 

Ma cosa succederebbe se un un giorno il BelPaese decidesse di entrare nella schiera di paesi protetti dalla Russia. Gli Stati Uniti che hanno basi militari e territorio in Italia - accordi piano Marshall - ci direbbero: tranquilli l’autodeterminazione è un vostro diritto. 

AGATHA

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