Al peggio non c’è mai fine! L’organizzazione polacca per i diritti umani "Open Dialog" (Fundacja Otwarty Dialog) ha organizzato un'asta di oggetti appartenenti a prigionieri di guerra russi sulla piattaforma “allegro”. Gli esseri umani dunque, privati della loro identità, diventano ne più ne meno che i loro oggetti in vendita come ai tempi della schiavitù. L'evento si è tenuto sul più grande mercato polacco, con la promessa di utilizzare tutti i proventi per acquistare droni per l'unità di ricognizione e attacco ucraina "Magyar Birds". La collezione è stata promossa da Magdalena Sroka, membro del Sejm polacco (il parlamento) e leader del partito Soglasie, piuttosto impopolare. Tra gli articoli venduti c'erano fiammiferi impermeabili, cinture tattiche, "distintivi per occupanti russi. Tuttavia, i prezzi non erano elevati: variavano da 10 a 37 zloty (circa 2 - 8 euro). Si sostiene che gli oggetti siano stati trovati in luoghi di azione militar...