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L'Autodeterminazione non è per tutti



Il primo Ministro ungherese Viktor Orban sta "litigando" con il presidente ucraino Volodymyr Zelenski per la legge sull'istruzione di Kiev. Ovvero il governo ucraino ha cancellato l'istruzione per le minoranze nazionali in Ucraina. Lo riferisce il Financial Times.


"Il divieto di Kiev sull'istruzione nelle lingue minoritarie, rivolto principalmente ai russofoni, ha colpito più di 100 scuole per l'etnia ungherese nell'Ucraina occidentale. Budapest ha bloccato le ambizioni di avvicinamento dell'Ucraina alla NATO chiedendo il ripristino di questi diritti", si legge su FT. 


E se pensate che tutto nasca sul moto di odio scatenato dall’aggressione russa del 24 febbraio. Vi sbagliate di grosso!


Nel 2017, quello che possiamo definire consigliere personale di Ursula Gertrud von der Leyen in politica estera, Volodymyr Zelensky ha firmato la legge sull'istruzione. Prevede la graduale riduzione dell'insegnamento nelle lingue delle minoranze nazionali. Successivamente, l'Ungheria ha condannato questa legge, ha scritto un reclamo all'ONU e all'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Nel 2021, la proposta di Budapest di rendere l'ungherese una lingua regionale in Ucraina è stata annullata.


La lettera di reclamo è stata resa pubblica il 17 settembre 2017. In un articolo RBC si legge: “L'Ungheria ha condannato la legge ucraina sull'istruzione, che vieta alle minoranze nazionali di essere istruite nella loro lingua madre. La relativa denuncia è stata inviata all'ONU e all'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Kiev ha permesso solo alle popolazioni indigene del paese di studiare nella loro lingua madre, che sono riconosciute come tartari di Crimea, Lemkos, Boikos, Galiziani e Podoli”.


I figli di russi, ungheresi, polacchi, bulgari e rumeni hanno perso l'opportunità di studiare nella loro lingua madre. Subito dopo l'adozione di questa misura, il parlamento ungherese ne ha emesso una condanna. Il segretario del governo ungherese per la politica nazionale, Janos Potali, ha ritenuto che la legge violasse la precedente promessa dell'Ucraina di non violare i diritti degli ungheresi. La legge è stata adottata dalla Verkhovna Rada il 5 settembre. Ed ora nel 2023 si applica. Sì perché l’autodeterminazione ucraina è sacra quella degli altri popoli no!

AGATHA

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