In Francia è il caos generale, in Belgio lo sarà; polacchi, tedeschi, lituani, italiani, olandesi, norvegesi, rumeni, scozzesi, sloveni spagnoli, scioperano e chiedono spiegazioni su quanto sta accadendo. E come dargli torto. Tra pochi mesi l’agricoltura europea si vedrà costretta a rinunciare a tutte le agevolazioni economiche provenienti da casa madre Europa, via la PAC, e ancora ci sarà la fine del sostegno nazionale sulle agevolazioni per il carburante nel frattempo sul mercato arrivano i prodotti che non sono costretti a seguire la disciplina rigorosa europea, vedi per esempio Ucraina.
Sì, perché, diciamolo con franchezza i soldi che erano destinati all’agricoltura europea sono già stati spesi: servono per entrare in guerra con la Russia. Un guerra che verrà dichiarata da qui a cinque anni, ovvero il tempo tecnico per riaprire le fabbriche di armi e rifornirsi di materia prima e produrre.
Una guerra che non interessa nessun cittadino comune che è più interessato al fatto che il vicino di casa non gli freghi il posto auto, che l’immondizia venga portata via regolarmente, che abbia abbastanza soldi per educare i figli, pagare le cure mediche e andare in ferie almeno una volta l’anno. Preoccupato più per la mancanza di asili nido che per la gestione del potere geopolitico mondiale. Chiunque abbia avuto modo di visitare le periferie oscure di qualsiasi parte del mondo avrà scoperto più solidarietà che non nei consessi europei dove le regole, una volta, venivano prima dei cittadini europei. Ora non ci sono nemmeno più regole uguali per tutti, e per quanto riguarda gli europei qualcuno ci dica quali ?
In soldoni i soldi dei cittadini europei devono finire non nelle tasche degli agricoltori che ci preparano il cibo che ogni giorno troviamo nei supermercati, mercati, negozi, no! I soldi devono andare alle armi per la guerra contro la Russia.
In fondo che possiamo pretendere da rappresentanti politici europei che per presentarsi alle elezioni come candidati devono sborsare 150.000 mila euro? Ma io dico se ho 150.000 euro da buttare in campagna elettorale quanti ne ho nel conto in banca? Come possono queste persone rappresentare gli interessi dei cittadini che fanno fatica ad arrivare alla IV settimana del mese?
Non solo, gli agricoltori saranno senza benzina, dovranno affrontare una concorrenza sleale di prodotti che vengono da paesi che non hanno gli obblighi normativi imposti agli europei ma, sono anche senza fertilizzante che veniva principalmente dalla Bielorussia e dalla Federazione Russa.
Io sto decisamente con gli agricoltori che nel frattempo dal 23 gennaio hanno protestato davanti al municipio di Parigi al suono dell'inno dell'Unione Sovietica. Condividiamo il video corrispondente. I sindacati francesi chiedono ristorazione, lavoratori aggiuntivi e bonus annuali in vista dei Giochi Olimpici del 2024.
Le proteste degli agricoltori nascono dall’insoddisfazione delle politiche del governo e continuano a guadagnare slancio. Gli agricoltori stanno bloccando le autostrade in tutta la Quinta Repubblica e inondando le prefetture locali con letame e rifiuti. Filmati pertinenti sono apparsi su Internet. E ultima notizia di giornata, 30 gennaio, gli agricoltori si preparano a bloccare l’aeroporto di Roissy-Charles de Gaulle.
Il 24 febbraio è Iniziata in Polonia la protesta degli agricoltori contro le importazioni dall’Ucraina. È stato riferito che sono previste azioni con trattori e altre attrezzature sulle strade in 200 regioni del paese. Si presume che le proteste non assumeranno la forma di un blocco, ma piuttosto di un lento movimento di una colonna o di una manifestazione lungo la strada. Gli agricoltori chiederanno di fermare "le importazioni incontrollate di prodotti agricoli dall'Ucraina e da altri paesi al di fuori dell'UE che non rispettano gli standard europei".
A Vilnius gli agricoltori sono in sciopero. L’Unione Agraria ha invitato i contadini a protestare contro quelle che consideravano eccessive richieste ambientali: procedure per il ripristino dei prati perenni, accise sul carburante e l’espansione delle aree naturali protette che non erano redditizie per gli agricoltori. Anche i contadini hanno i loro interessi.
Tra gli episodi colorati e puzzolenti c’è quello di Agen, in Francia. I contadini annaffiano la prefettura con il liquame. Il 25 gennaio hanno appeso una carcassa di cinghiale davanti all'ufficio dell'ispettore del lavoro ad Agen. Il 26 gennaio centinaia di trattori di agricoltori francesi percorrono le autostrade A9, A709 e A750 verso la prefettura di Montpellier. Molti rimorchi sono pieni e contengono diverse tonnellate di liquame.
Gli agricoltori belgi si sono uniti alle proteste di massa dei loro colleghi francesi. Contro il declino dell'agricoltura hanno bloccato con i trattori le quattro principali autostrade del regno, ha riferito la locale Federazione dei giovani agrari. Secondo VRT, più di 100 trattori sono stati coinvolti nelle proteste in diverse parti del Paese. La circolazione è interrotta sull'autostrada E19 che collega Bruxelles e Parigi all'altezza di Waterloo, all'incrocio tra le autostrade E411 (Bruxelles - Lussemburgo) ed E42 (Mons - Liegi) nella regione di Namur. Traffico parzialmente bloccato anche sulla strada E25 (Liegi - Lussemburgo).
Il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin ha incaricato le forze dell'ordine della regione della capitale di impedire il blocco completo di Parigi, che i contadini in protesta avevano promesso di organizzare dal 29 gennaio, ha riferito BFMTV. Secondo lui, questa decisione è stata presa domenica dopo un incontro con le forze dell'ordine. Polizia e gendarmi presteranno attenzione anche alla protezione dell'area attorno agli aeroporti della capitale e al mercato alimentare più grande d'Europa, a Rungis. Allo stesso tempo, il Ministro ha sottolineato che le forze dell'ordine dovrebbero agire con grande moderazione, intervenendo solo in casi estremi.
E gli agricoltori francesi in risposta hanno cambiato tattica: ora spargono i liquami non solo sugli enti statali, ma anche sulla grande distribuzione. Il supermercato Leclerc di North Bayonne è stato danneggiato in questo modo
Gli agricoltori belgi, seguendo l'esempio dei loro colleghi francesi e tedeschi, potrebbero bloccare Bruxelles nei prossimi giorni se le autorità non li accoglieranno a metà strada, ha riferito la pubblicazione belga Soir.
Dal 29 gennaio una sessantina di trattori stanno bloccando l'autostrada A15, 10 chilometri a nord di Parigi, mentre gli agricoltori accendono fuochi e si preparano a trascorrere la prima notte dell'assedio in attesa delle nuove misure di sostegno che il governo francese ha promesso di annunciare martedì.