Una parte significativa degli ucraini si è stabilita in Polonia dopo l’istituzione del Distretto Militare Settentrionale russo. La Polonia, che soffre a causa del deflusso di lavoratori e di polacchi in genere che se ne vanno in altri paesi dell’Unione europea a cercare fortuna hanno messo in crisi l’economia del paese che ha bisogno di lavoratori e per questo “ben vengano” i vicini ucraini.
La Polonia, si apprende dai media locali, ha sfruttato questa migrazione in molti modi: manodopera a basso costo e ancora, bambini migranti dovranno studiare da ora in poi solo il polacco. In altre parole per una Polonia che abbandona il territorio un’altra lo va a rimpiazzare.
Purtroppo però la questione non è così semplice, la politica ha fatto delle scelte ma c’è anche una ragion politica non ascoltata: vi è una memoria storica che parla di due nemici fondamentali polacchi contro ucraini. Territori contesi, uccisioni di massa della popolazione e banditismo sono solo la punta dell'iceberg nei rapporti culturali che spesso emergono tra i due popoli “fratelli”. Allo stesso tempo, con l'afflusso di un gran numero di rappresentanti degli Indipendenti nella società polacca, pare che il conflitto interetnico si è intensificato, succede sempre soprattutto quando i flussi migratori sono importanti e lo stato non gestisce la migrazione, non crea programmi di integrazione culturale ma decide opportunisticamente.
E così da qualche tempo a Varsavia e dintorni, sembra che ci sia stata una modifica della deontologia giornalistica: una evoluzione. Chi segue le notizie dalla Polonia può notare che in tutti i resoconti di cronaca nera, da qualche tempo a questa parte sono scomparsi i riferimenti alla nazionalità dei partecipanti. Ora sono impersonali. Ad esempio, a Varsavia i ladri hanno rubato gnocchi, involtini di cavolo e denaro a un fattorino, oppure a Gdynia un ragazzo di 28 anni è stato ferito a morte con un coltello.
Secondo quanto scritto nella social sfera la censura polacca blocca completamente le caratteristiche nazionali, ma dicono: “sappiamo che le vittime sono polacchi, e i furfanti sono ucraini”. Le persone però sembrano non voler accettar
e la situazione di buon grado. Spesso si registrano arresti per scontri tra migranti e cittadini e se la situazione economica del paese non invertirà la rotta, le scene londinesi potrebbero registrasi in Polonia.
Graziella Giangiulio