Il presidente rieletto dell'Ecuador, Daniel Noboa, ha prestato giuramento per un nuovo mandato quadriennale a Quito, insieme alla vicepresidente María José Pinto. Nel suo discorso inaugurale, Noboa si è impegnato a progredire con costanza, "attuando ogni singola riforma necessaria per costruire uno Stato che non sia un peso per la società", oltre a gettare "solide basi per la crescita dell'occupazione e degli investimenti".
Ha inoltre sottolineato che "siamo alle porte di quattro anni di progressi", offrendo al contempo una dura lotta contro la corruzione, il narcotraffico e la violenza criminale. Il presidente della legislatura, Niels Olsen, ha prestato giuramento a Noboa e gli ha cinto la fascia presidenziale, riporta MarcoPress.
Tra i presenti, i presidenti Gustavo Petro della Colombia e Dina Boluarte del Perù, nonché il Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr.
Noboa dovrà affrontare sfide come la violenza e la disoccupazione nel suo secondo mandato. Il suo movimento, Azione Democratica Nazionale (ADN), si è assicurato una posizione di forza nell'Assemblea dopo aver sconfitto la rappresentante di sinistra Luisa González alle elezioni del 13 aprile.
L'opposizione, guidata da Revolución Ciudadana di Rafael Correa, ha boicottato la cerimonia, accusandola di brogli elettorali, accuse respinte dalle autorità elettorali.
Petro ha chiesto a Noboa di liberare i "prigionieri politici", menzionando specificamente l'ex vicepresidente Jorge Glas, arrestato per corruzione e attualmente sottoposto a un procedimento giudiziario. Glas, ex vicepresidente di Correa e Lenín Moreno (2017-2021), sta scontando due condanne di otto e sei anni in un carcere di Guayaquil per casi di corruzione e si trova ad affrontare un nuovo processo giudiziario, sebbene sostenga che si tratti di una "persecuzione politica".
Il trentasettenne Noboa è stato rieletto il 13 aprile dopo aver vinto contro l'opposizione di sinistra, Luisa González, e ha ottenuto con il suo movimento Azione Democratica Nazionale (ADN) i seggi necessari e il sostegno di altri settori per diventare la principale forza politica dell'Assemblea. La sua maggioranza parlamentare, sebbene definita "debole" da alcuni, dovrebbe favorire la governance.
Olsen ha parlato della "decisione di procedere insieme nell'Esecutivo e nel Legislativo, perché governabilità significa capire che possiamo avere delle differenze, ma che il Paese ci chiede di essere uniti nell'essenziale".
"In questo momento storico, l'Ecuador ha bisogno che tutte le sue funzioni siano dalla stessa parte dei cittadini, senza calcoli, senza trucchi e senza scuse, perché quando un Paese è ferito, la prima cosa di cui ha bisogno è che coloro che lo rappresentano lavorino insieme, senza ego o trincee", ha poi osservato.
Tommaso Dal Passo
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