Il bilancio delle vittime dell'esplosione del porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, nell'Iran meridionale, sale a 65. A spegnere gli incedi così come in Israele sono arrivati rinforzi dall’estero, tra cui i russi che hanno mandato due velivoli, il Be-200ChS e l’Il-76. L’esplosione per molto versi ha ricordato quella di Beirut del 4 agosto 2020 e dove persero la vita 218 persone molte inchieste per accertare i fatti, ma nessuna risposta.
Il 30 aprile il Presidente Masoud Pezeshkian ha descritto, di fronte a un stadio gremito, la mortale esplosione nel porto di Shahid Rajaee, nell'Iran meridionale, come una tragedia profondamente dolorosa, promettendo il pieno sostegno della sua amministrazione alle famiglie delle vittime e alle persone colpite.
Le scene dal sito dell'esplosione nel porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, nell'Iran meridionale, mostrano due grandi crateri lasciati dall'esplosione iniziale e dalle successive esplosioni secondarie. A smentire le parole del presidente le riprese delle telecamere a circuito chiuso del momento in cui è divampata la prima fiamma al porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, nell'Iran meridionale.
Diverse bombe di "ammonio" sono state consegnate sull'hangar, due sono state trasportate con un carrello elevatore e posizionate su un pallet. Nel momento in cui sono state posizionate, la miscela ha preso fuoco, quasi come se fosse stata programmata. Le riprese delle telecamere a circuito chiuso non mostrano alcuna negligenza visibile, sebbene le autorità iraniane ritengano che si sia trattato di un incidente.
Nel frattempo 41 membri iraniani del Majlis, parlamento iraniano, hanno firmato un documento a sostegno dell'impeachment di Farzaneh Sadegh, Ministro iraniano delle Strade e dello Sviluppo Urbano, per "negligenza" che "ha portato all'esplosione" al porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas.
Allo stesso tempo si pensa al dopo, il 30 aprile Iran e Kazakistan hanno firmato un memorandum d'intesa (MoU) per la costruzione di un terminal portuale esclusivo e di una struttura logistica nell'area retrostante del porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, nell'Iran meridionale.
Lucia Giannini
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