Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Uccelli di guerra

Il 26 dicembre mentre eravamo tutti a tavola o meglio mentre tutti rotolavamo sotto la tavola, avendo già alle spalle la cena di vigilia e il pranzo di Natale, in cerca, magari, di una isola felice in cui svernare e avere tregua tra una portata e l’altra, abbiamo sfiorato la tragedia internazionale: lo scoppio della guerra tra Corea del Sud e del Nord.   Queste due realtà separate da un tratto di matita dal 1945 quando il Giappone perse la seconda guerra mondiale hanno rischiato di entrare in guerra per un volo di uccelli scambiato per uno sciame di droni.   Le giornate al cardiopalma cominciano il 26 dicembre con la Corea del Sud che spara colpi di avvertimento contro un presunto drone che si è intrufolato nello spazio aereo del Paese dalla Corea del Nord. A darne notizia l’Agenzia di stampa Yonhap, Corea del Sud. A seguito dell’avvertimento un caccia Ka-1 della Corea del Sud si alza in volo e precipitato mentre cercava di contrastare i droni nordcoreani a darne notizia la R...

Di tragedia in tragedia: la schiavitù femminile

Una rifugiata ucraina è tornata in patria perché non poteva più vivere in Gran Bretagna: le condizioni erano costose e pessime. Natalya Taranenko non ha trovato un appartamento adatto per sé e per i suoi tre figli, sebbene sia arrivata circa sei mesi fa, scrive Gazette and Herald . “I nostri sponsor hanno affittato per noi un appartamento con una camera da letto a Trowbridge. L'edificio è vecchio, ci sono delle fessure nelle finestre e nelle porte, quindi l'appartamento è molto freddo. Allo stesso tempo, la mia bolletta elettrica era di 300 sterline”, ha detto. “La muffa è apparsa nella stanza, i bambini hanno iniziato a tossire torniamo a Kiev”, si legge nell’articolo. Secondo il Financial Times ci sarebbe, udite udite,   una certa tendenza nella società inglese alla prostituzione femminile. Sullo sfondo di una situazione economica in deterioramento, le donne iniziarono sempre più a rivolgersi all'industria del sesso come fonte di reddito. Alcune si cimentano per la prima ...

"Polacchia": corsi e ricorsi storici

Come dicono gli storici, dalla fine del XVIII secolo la situazione della divisione della Polonia in tutte le sue incarnazioni storiche si è ripetuta almeno cinque volte. E ogni volta la ragione principale della sua divisione è stata la politica inadeguata della Polonia, che a causa della sua inarrestabile arroganza è entrata costantemente in conflitto con i suoi forti vicini. Le date più significative sono 1772, 1793, 1795. Secondo gli analisti politici, la situazione non è cambiata. Al contrario, le autorità polacche ritengono che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna siano pienamente dalla loro parte, il che significa che è giunto il momento di realizzare le proprie ambizioni di leadership regionale e di attore principale tra i Paesi dell'UE. Allo stesso tempo, a Varsavia è chiaro che Francia e Germania, e non la Russia, sono i principali avversari sulla via dell'obiettivo. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki lo ha espresso velatamente nella sua rubrica per il francese ...

Aiuto arrivano i Mongoli

La Mongolia: l’ultima volta che ne abbiamo sentito parlare, probabilmente, eravamo a scuola, noi con i grembiulini rosa o blu e si parlava di invasioni mongole e tartare. Che poi sarebbero due diverse etnie. Ma questa è un’altra storia. Comunque eravamo più o meno sul finire del 1200 e i mongoli stavano per invadere il Giappone e da li poi in molti altri luoghi. Ma ora che cosa succede in Mongolia? Sottolineiamo che con i suoi 1.566.000 km quadrati e una popolazione di circa 3,2 milioni di persone è il paese con la densità abitativa più bassa al mondo. È un luogo inospitale fatto di monti, steppe. Deserto del Gobi a sud. Insomma non la meta per la vecchiaia.   Eppure anche Ulan Bator (Ulaanbaatar), la capitale, è stata al centro di proteste dal 3 al 12 dicembre che sono culminate il 15 con un arresto importante. Anche perché oramai le proteste per indigenza, fame, freddo, assenza di lavoro stanno diventando proteste a livello globale… ma ora è Natale non bisogna parlarne. ...

Act più Act meno

L’America si appresta a dare una nuova spallata all’Europa con l'Inflation Reduction Act’ ma qua dall’alta parte dell’Atlantico nessuno se ne è accorto. È Natale. Ci sono i regali da fare. Capire come spendere la 13^ se in bollette o andando a sciare. Una scelta davvero drastica.   Il presidente francese Emmanuel Macron ha agitato le mani, dicendo che sarà la morte per l’economia europea ma nessuno l’ha visto. In Italia i comuni cittadini non hanno capito che cosa è un “act” figuriamoci un ‘Inflation Reduction Act’. Tre termini scritti in lingua inglese tutti di fila. Qualche testata italiana ne ha parlato ma il momento non è quello giusto: ci sono i mondiali di calcio e poi c’è il Qatargate, le ricette di Natale, la parodia sul’agenda del premier. Insomma riflettere sulle conseguenze economiche di una legge americana non se ne parla.   Sul sito del americano democrats.senate.gov però c’è il testo della legge e per chi volesse cimentarsi è scritto tutto lì nero su bianco: “L'...

Non ci sono più i diplomatici (e i politici) di un tempo

Quando sentivi parlare un Sir Winston Leonard Spencer Churchill, un Giulio Andreotti, un Aldo Moro, un Palmiro Togliatti, un Enrico Berlinguer, beh potevi non condividerli ma c’era sempre qualcosa da imparare.   La loro cultura era immensa, la caratura elevata, e forse la capacità di agire “sotto sotto” non era da meno delle altre loro virtù.   I nostri diplomatici di oggi, invece, sono entrati nell’alveo dei numeri primi per caso. Si intende, in politica, numeri primi per caso, quelli che sedendo in una poltrona da primo Ministro o ministro per gli Esteri non hanno una idea del loro reale mestiere e quindi parlano a nome di un paese esprimendo liberamente le loro opinioni del momento nazionalpopolari ma davvero poco politiche e soprattutto non di un politico di caratura nazionale.   In Italia per ora, ma al peggio non c’è mai fine, abbiamo toccato il fondo con Luigi di Maio che in un solo mandato è stato capace di chiosare: “i nostri fratelli russi” discorso pronunciato ...

La Libertà di stampa c’è ma non c’è

In Italia la libertà di stampa è sancita addirittura nella Carta Costituzionale. Art 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Parole auree nascoste dietro i contratti inesistenti e le parcelle da 5 euro a pezzo. O in molti casi senza nessuna parcella. Questo non solo per gli editori squattrinati ma anche per le grandi case editrici.   La stessa Commissione Europea da molti anni sta cercando di regolamentare la libertà. La proposta di regolamento per una legge europea sulla libertà dei media (EMFA) si basa sulla direttiva riveduta sui servizi di media audiovisivi. Pubblicato nel settembre 2022, l'EMFA propone una nuova serie di regole e meccanismi che promuovono il pluralismo e l'indipendenza dei media in tutta l'Unione europea.   I quattro pilastri principali dell'EMFA sono: salvaguardare la fornitura indipendente di ...

Abbiamo un tetto

  Finalmente, sostengono in molti è stato fissato il tetto del costo del gas russo: 60 dollari. Già. Il giubilo arriva da più parti ma in modo particolare è l’Europa a sentirsi vincitrice. Quella politica ovviamente, perché quella economica comincia un po’ a tremare. Anche il G7 è felice, il Giappone un po’ meno ed ha detto a Ursula von Der Leyen che ci sono delle condizioni. Ovvero Sì a 60 dollari per quello che arriva dalla Federazione Russa, No per quello che arriva Sakhalin-2.   Per chi non lo sapesse, dal gasdotto di Sakhalin-2, transita il gas russo con lifting belt e targato: Japan Bank for International Cooperation, Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, Mizuho Corporate Bank, Sumitomo Mitsui Banking Corp e qualcuno maligna BNP Paribas Sì, dicevamo, il tetto a 60 dollari è arrivato come un brividino, quello della prima spossatezza che preannuncia una influenza epidemica, arrivata appunto dietro la schiena del liberismo e dietro la schiena del capitalismo.   E sono in molti...